L’ingranaggio economico dominante, fondato sulla corsa al Pil e sul capitalismo finanziario speculativo, cioé sul profitto a qualsiasi costo, è sempre più simile a una Nave dei Folli. Produce disuguaglianza, erode democrazia, opprime il pensiero critico, dietro le insegne della libera concorrenza.
Occorre dotarsi della lucidità e del coraggio di metterlo radicalmente in discussione in quanto ingiusto, folle e antiumano, innanzitutto sul piano della presa di coscienza individuale, contro ogni istinto di rassegnazione e assuefazione. E poi schierarsi dalla parte opposta, dalla parte dei diritti umani e costituzionali, della dignità morale, economica e sociale della persona.
Servono idee nuove, che ci parlino di qualità della vita, distribuzione della ricchezza, beni comuni, sostenibilità ambientale. Intellettuali e “uomini di nuova etica e di nuova cultura” (prendo in prestito la definizione che l’amico e maestro Vincenzo Consolo ha coniato per Falcone e Borsellino) stanno elaborando e mettendo in circolazione un ventaglio di nuove idee. Nessuna di esse forse è valida o utilmente praticabile in assoluto. Ed è buona norma quando si percorre un cammino culturale, come ci ammoniva Norberto Bobbio, sentire sempre altre campane, muoversi con circospezione, rifuggire dall’entusiasmo acritico per esercitare un dubbio metodico. Ma identificarle, leggerle, capirle e diffonderle, queste idee, ci serve per attrezzare la nostra mente alla necessità di un cambiamento radicale. Quel cambiamento che forse ci consentirà di scendere in tempo dalla Nave dei Folli.
Nel video un dialogo fra Mario Agostinelli, che sarà nostro ospite il 21 ottobre al Cabaret Voltaire per parlarci di nucleare ed energie alternative, e Serge Latouche.
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