giovedì 20 maggio 2010

Vita Artificiale

Creata cellula che si riproduce
"Più vicina la vita artificiale"

L'annuncio, clamoroso, lo ha affidato alla rivista Science: "Abbiamo progettato, sintetizzato e assemblato" cellule "capaci di autoreplicarsi". La creazione in laboratorio della prima cellula batterica artificiale rappresenta un altro progresso verso il traguardo cui Craig Venter, con Hamilton Smith, ha dedicato tutta la sua ricerca: la realizzazione della vita artificiale. Venter, autore della prima mappa del Dna umano e del primo cromosoma sintetico, è dunque più vicino al traguardo.

"Pensiamo che sia davvero un risultato importante, sia dal punto di vista scientifico sia da quello filosofico. Di sicuro ha cambiato il punto di vista sulla definizione della vita", ha detto Venter. Il punto di arrivo sarà molto probabilmente una forma vivente interamente costruita in laboratorio e programmata per una funzione precisa. "La cellula artificiale - ha detto ancora Venter - è uno strumento davvero potente per progettare tutto quello che vogliamo far fare alla biologia. Abbiamo in mente un grandissimo numero di possibili applicazioni".

La prima cellula sintetica è stata chiamata Mycoplasma mycoides JCVI-syn1.0 ed è stata "costruita" nei laboratori del Craig Venter institute di Rockville dal team coordinato da Daniel Gibson, partendo da una cellula naturale che però è completamente controllata da un Dna artificiale. Per arrivarci, gli studiosi hanno fatto un'opera di assemblaggio utilizzando i batteri che da sempre sono protagonisti delle ricerche di Ventre sulla vita artificiale: il Mycoplasma mycoides e il Mycoplasma capricolum.

Dal primo dei due, riproducendone artificialmente il genoma, nel 2007 i ricercatori avevano ottenuto il primo Dna sintetico. Due anni dopo, il primo trapianto di Dna fu invece realizzato trasferendo il genoma (naturale) del Mycoplasma mycoides nel Mycoplasma capricolum.

La nuova scoperta è il frutto di quei due procedimenti messi insieme, ottenuto trapiantando il Dna sintetico e scaricandolo, come il programma di un computer, in una cellula batterica privata del suo Dna.

"E' la prima cellula sintetica mai costruita", ha osservato Venter. "La chiamiamo sintetica - ha aggiunto - perché è stata ottenuta a partire da un cromosoma artificiale, costruito utilizzando informazioni elaborate in un computer, composti chimici e un sintetizzatore di Dna". Il Dna artificiale è composto da circa un milione di lettere contro i 3,2 miliardi di quello naturale, ma per il resto è del tutto simile, tanto che solo una sorta di "filigrana molecolare" consente di riconoscerne l'origine artificiale.

"Si tratta di un traguardo fondamentale dell'ingegneria genetica, non solo per possibili risvolti applicativi, ma anche perché segna la tappa iniziale dell'era post-genomica". E' il commento del genetista Giuseppe Novelli, preside della facoltà di Medicina dell'Università di Tor Vergata di Roma, all'annuncio della scoperta di Craig Venter e del suo team: "Di fatto Venter ha creato qualcosa che prima non c'era - dice Novelli - un batterio prima inesistente, perché il genoma artificiale che ha costruito con una macchina in laboratorio contiene dei pezzetti di Dna che non esistono nel genoma del batterio presente in natura".

Il prossimo passo della ricerca riguarderà anche le applicazioni della scoperta. Craig Venter per primo ha sempre pensato molto a batteri in grado di creare forme di difesa dell'ambiente, in grado di assorbire l'inquinamento dell'aria o dell'acqua, o utilizzati per realizzare biocarburanti e vaccini.

Che ne pensate? Io scommetto che l'applicazione ai biocarburanti potrebbe essere l'arma finale per risolvere l'annoso problema petrolio/nucleare: tanti allevamenti di batteri che fotosintetizzano metano dall'ossido di carbonio...
Idea affascinante ma che un poco mette paura, no vi pare?


http://www.repubblica.it/scienze/2010/05/20/news/cellula_sintetica-4224058/?ref=HREA-1

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