“Cuffaro ha una grande dignità: è andato in galera fidandosi della magistratura”.
Sa rispondere solo in questo modo Pierferdinando Casini a chi, come la nostra amica Giulia di Bologna, gli chiede conto del problema politico e morale costituito dalla condanna definitiva di Salvatore Cuffaro.
Quando diede il suo consenso alla candidatura al Senato di un esponente politico in odore di mafia e condannato in appello, il “leader” dell’Udc promise: “mi assumerò la responsabilità politica di questa scelta”. In cosa consista la responsabilità politica secondo Casini, ora finalmente lo comprendiamo. Nel difendere la “dignità” di Cuffaro, ora che è stato condannato in via definitiva per favoreggiamento di mafiosi. Non scappare in latitanza dopo aver insultato i giudici, per Casini, è un segno di grande dignità. Mentre chi candida collusi con la mafia non deve ai suoi elettori, non dico le dimissioni, figurarsi, ma nemmeno delle scuse. Ecco un esempio, fresco di cronaca, di quell’analfabetismo morale, fenomeno trasversale, che ha trascinato l’Italia nell’abisso di degrado che abbiamo sotto gli occhi.
Se lo vedete in giro, ditegliene quattro anche voi. Almeno questi struzzi sappiano che non possono ingannare sempre tutti.
sabato 12 febbraio 2011
La dignità di Casini
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