Autocitarsi è sempre un po’ antipatico e va fatto con moderazione e ironia, ma a volte ci vuole. Leggere che i Democratici hanno rinunciato al climate bill, che avrebbe allineato (seppure in modo molto graduale e con le dovute calma e cautela) gli Usa alle politiche energetiche europee, non solo mi riempie di speranza. Non solo automaticamente paralizza tutti i negoziati globali sul tema, visto che è assai improbabile che gli Usa, non potendo raggiungere un compromesso interno, si facciano promotori di un compromesso internazionale. Non solo desta qualche preoccupazione e attenzione per la possibile scelta della Casa bianca di premere il pedale sulla regolazione della CO2 come un inquinante – una follia che nessun economista, che io sappia, considera sensata, ma con la politica non si sa mai. Soprattutto, provo una certa soddisfazione sapendo che – mentre tutti in Europa si sbracciavano per l’elezione di Obama e l’europeizzazione degli States – come Puffo Quattrocchi, l’avevo detto, io – in tempi non sospetti.
domenica 25 luglio 2010
Clima: te l’avevo detto, io
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