giovedì 8 luglio 2010

La signoria elettiva

La signoria elettiva: "


Il ricorso per l’ineleggibilità di Formigoni è stato respinto dal tribunale civile di Milano. Vengo ora dal presidio davanti al palazzo di giustizia. La decisione era prevedibile. E suona come una buona notizia pure per Vasco Errani, presidente dell’Emilia Romagna, sulla cui elezione pende un analogo ricorso. In discussione era l’interpretazione della norma che stabilisce l’ineleggibilità alla presidenza di una regione di chi abbia già svolto due mandati. Il tribunale ha stabilito che quella norma non si applica al caso Formigoni, verosimilmente in quanto la sua validità non è retroattiva. Autorevoli esperti di diritto hanno manifestato nei mesi passati parere opposto. E questo fa capire come l’ambiguità delle norme, nel paese dei cavilli e degli azzeccagarbugli, è il primo ostacolo alla certezza del diritto. A breve saranno disponibili le motivazioni della sentenza. Ma la questione giuridica non impedisce una riflessione politica. Sottesa al ricorso proposto dal Movimento a Cinque Stelle c’è una questione sostanziale, relativa allo spirito della norma sull’ineleggibilità, che è quello di favorire il ricambio al vertice delle istituzioni di governo. Venti anni di potere ininterrotto (e nel caso di Formigoni, di potere pressochè assoluto, promiscuo agli affari, senza un’opposizione adeguata, con una forte investitura personale, la gestione “in house” dell’informazione che conta e il progressivo svuotamento dell’assemblea elettiva) definiscono un modello più vicino alla signoria elettiva che non a una credibile democrazia rappresentativa. Qualcuno chiama questo modello “democratura”: una crasi fra democrazia e dittatura. Contrastare questo modello non è lavoro da avvocati.

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