Cambiare un computer per passare ad una versione più recente e potente da sempre un certo senso di leggerezza, ma se i pc moderni hanno già delle ottime prestazioni come considerare i numeri da “fuori-scala” dei computer più veloci al mondo? Per esempio, Tianhe-1A è in grado di svolgere in un solo giorno quello che un dual-core odierno completerebbe in 160 anni. Come se non bastasse la classifica che tiene traccia dei supercomputer più potenti, la TOP500, ogni 6 mesi si aggiorna con i nuovi arrivati.
1) Ecco allora il primo della lista: Tianhe-1A
È il supercomputer cinese ad essere davanti a tutti e può vantare una potenza di calcolo di ben 2,5 petaflops. Per chi non sapesse cosa sia l’acronimo FLOPS, Floating Point Operations Per Second, diamo una breve descrizione: è l’unità che indica il numero di operazioni in virgola mobile eseguite in un secondo dalla CPU. Peta- è il suffisso che equivale a 10 elevato a 15. Il numero risultante è enorme ed è il frutto dei 186.368 core e 229.376 GB di ram che ha a disposizione.
2) Quasi un quarto di milione di core per Jaguar
Jaguar, un Cray XT5-HE, è un super computer che è in uso presso l’Oak Ridge National Laboratory e può vantare, grazie ai suoi 224.162 core, di arrivare a 1,76 petaflops. Secondo l’Oak Ridge si tratta del supercomputer più rapido per usi non riservati.
3) Al terzo posto c’è ancora un cinese: Dawning Nebulae
Quando fu presentato all’inizio dello scorso anno era il supercomputer più veloce al mondo con i suoi 1,27 petaflops, ma è già sceso in terza posizione. Da notare che il primo, sempre cinese, ha una capacità di calcolo raddoppiata.
4) TSUBAME 2.0
Tsubame è un nome che dovrebbe farvi venire subito in mente il Giappone, la nazione che lo ospita. È in grado di arrivare come capacità di calcolo di picco a 2,3 petaflops, ma per lavori più lunghi scende a 1,4 petaflops. Nonostante la sua potenza è in grado di consumare un quarto dell’energia ed occupare un quarto dello spazio rispetto a Jaguar. Secondo il professore Satoshi Matsuoka Tsubame si comporta molto bene nelle previsioni meteo, modelli biomolecolari e simulazione di tsunami.
5) Hopper
Un supercomputer utilizzato per lavorare sui cambiamenti climatici, energia pulita, astrofisica, fisica delle particelle e molto altro. Il suo indirizzo è quello dell’US Department of Energy’s National Energy Research Scientific Computing Center ed è a disposizione di più di 3000 ricercatori.
6) Il francese Tera-100
Tera-100 è stato il primo supercomputer a raggiungere il petaflops di operazioni ed essere costruito in Europa. Il suo compito? Garantire la stabilità delle testate nucleari.
7) Il vecchio campione: Roadrunner
Il primo in assoluto a superare la soglia del petaflop ed il campione del 2008 ormai sceso in settima posizione. Il suo compito principale è garantire la stabilità delle testate nucleari statunitensi mentre invecchiano anche se è comunque disponibile, a pagamento, per le industrie che hanno bisogno di svolgere una considerevole mole di calcoli.
8) La risposta alla vita, l’universo e tutto quanto: Kraken
Per poter utilizzare questo super computer il vostro progetto deve poter utilizzare contemporaneamente almeno 512 core. Una cifra non certamente considerevole se pensata nell’insieme dei 112.895 a disposizione e suddivisi in 9408 nodi. Il suo scopo è quello di aiutare gli scienziati nella ricerca delle risposte scientifiche più sfuggenti e nel tentativo di conoscere l’origine dell’universo.
9) Jugene
Questo super computer tedesco è stato sviluppato per avere sia bassi consumi sia alte prestazioni ed è stato utilizzato per differenti progetti. Fra questi la ricerca di come funzionano i DVD. Lo scopo era quello di capire meglio quali fossero i processi che venivano messi in modo durante la cancellazione e scrittura di un DVD per migliorare le nostre capacità di archiviazione.
10) Cielo
Un supercomputer statunitense utilizzato per calcoli riservati dal governo e gestito dall’US National Nuclear Security Administration. Nel corso di quest’anno passerà dai 6.704 core agli oltre 9.000 con un incremento di RAM da 221,5 TB a 300TB.
La classifica però non restare ferma molto a lungo perché stanno per arrivare Titan e Sequoia che daranno del filo da torcere a quelli già presenti in questa classifica. La caratteristica che però unisce tutti questi progetti è l’utilizzo del kernel Linux che non perde occasione per dimostrare la sua duttilità dal progettino embedded fino ai più potenti supercomputer.
Via | TechRadar
I primi 10 supercomputer utilizzano Linux é stato pubblicato su ossblog alle 15:30 di martedì 19 aprile 2011."
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