sabato 3 luglio 2010

Roberto Saviano è un pagliaccio. Inventa di sana pianta una notizia sull'infiltrazione della 'Ndrangheta in Trentino

... questo post arriva dagli elementi condivisi di Antonio che ringrazio ...

Roberto Saviano è un pagliaccio. Inventa di sana pianta una notizia sull'infiltrazione della 'Ndrangheta in Trentino: "Lo scorso 6 giugno Roberto Saviano ha partecipato al Festival dell'economia di Trento. Lo scrittore campano ha sollevato un vespaio quando ha detto che la 'Ndrangheta, con l'aiuto di alcuni mediatori trentini, ha tentato di introdursi nel settore della distribuzione delle mele:
'«La ’ndrangheta dell’Aspromonte aveva messo gli occhi sulle mele trentine». Un annuncio più choc Roberto Saviano non poteva farlo. Davanti a quasi mille persone che gremivano l’auditorium Santa Chiara lo scrittore anticamorra ha dato un esempio della pervasività delle mafie. Citando atti di un’i nchiesta calabrese ha rivelato che il prodotto più tipico del Trentino stava per finire sotto il controllo del crimine organizzato.
Davanti al pubblico rimasto a bocca aperta, l’autore di Gomorra ha continuato: «Esponenti della’Ndrangheta con la complicità di mediatori trentini si sono dati da fare per gestire la distribuzione delle vostre mele». Un esempio per dire che la mafia, le mafie, non sono solo morti ammazzati, droga o racket. Le mafie fanno affari.
' [dal sito del quotidiano Trentino]

Le parole pronunciate da Saviano al Festival dell'economia:
'Le mele a Trento, ho sentito. Come le mele a Trento? Pure le mele a Trento? Le mele a Trento! C'è stata un'inchiesta, che potete studiare, partita dalla Calabria dove hanno tentato attraverso mediatori trentini di poter entrare, le organizzazioni aspromontine, nella gestione e distribuzione della mela trentina'.


All'indomani dell'intervento dello scrittore, Luigi Ortolina, rappresentante del Gruppo degli agenti ortofrutticoli della Provincia di Trento, ha dichiarato di essere completamente all'oscuro di questa manovra della 'Ndrangheta:
'(...) Ma abbiamo capito bene? Voleva forse dire che tra noi (mediatori ortofrutticoli) si annidano (o potrebbero annidarsi) coloro che hanno “mediato” o “tentato di mediare” (per fortuna senza successo se non abbiamo compreso male) la calata della mafia calabrese in Trentino? Questo è il passaggio che più ha scosso il sottoscritto quanto i miei colleghi. Orbene. Se quanto ha detto corrisponde al vero, cosa che allo stato non posso avvallare e nemmeno confutare, sono con questa mia a domandarle: la prego, ci faccia sapere chi sono costoro, affinché anche noi possiamo fare la nostra parte espellendoli dalle organizzazioni di imprenditori a cui appartengono, se vi appartengono' [dal sito del quotidiano Trentino]

Il procuratore capo Stefano Dragone ha preso nota delle dichiarazioni di Saviano: 'Mi riservo di verificare quanto è stato detto ed eventualmente potrei chiamare lo scrittore per un approfondimento'.
Così è stato. A distanza di tre settimane ha incaricato i carabinieri di contattare telefonicamente Saviano per ottenere dei chiarimenti.
Lo scrittore si è rimangiato tutto quello che aveva detto al Festival:
'Tali affermazioni volevano avere un effetto di sensibilizzazione e allarme rispetto al significato prettamente documentale e giornalistico offerto l'indomani dalla stampa locale che, tra l'altro, titolava 'I mafiosi sono pure qui tra le mele del Trentino!'' [dal sito del quotidiano L'Adige]

Trovo che questo episodio sia di una gravità inaudita e incrini in maniera irreparabile la credibilità dello scrittore. In teoria Saviano dovrebbe essere messo in croce (metaforicamente: la scorta non permetterebbe una vera crocifissione) dai quotidiani. Vedremo se Repubblica e Il Fatto Quotidiano pubblicheranno almeno un trafiletto.

A dire il vero c'è qualcosa di peggio (dal mio punto di vista)...
I miei punti di riferimento, per quello che riguarda il modo di intendere la società e la politica, sono William Golding e Stanley Kubrick. Golding diceva che gli uomini producono il male come le api producono il miele. Io dico che gli uomini sono delle bestie che danno il peggio di loro quando si riuniscono in branchi... e cos'è lo Stato se non il branco più numeroso?
Per questo motivo la gente che predica di combattere la mafia e vede nello Stato la grande salvezza mi lascia gelido. Fra mafia e Stato c'è solo una differenza di forma: cafoni arricchiti da una parte e politici e giuristi dall'altra, ma sempre bestie sono.
Non ho mai sopportato Saviano e ancor meno lo ho sopportato quando ha parlato al Festival dell'economia, perché quel discorso sul tentativo di infiltrazione nel mercato delle mele da parte della 'Ndrangheta apriva le porte all'argomento a contrario: se la mafia è il male da combattere e se in Trentino non si è infiltrata, allora in Trentino, dove trionfa la legalità, tutto va a gonfie vele.
Ecco, per me sottintendere una cosa del genere è un abominio, sia per la mia visione d'insieme (Kubrick e Golding) sia perché i politici locali stanno facendo un sacco di nefandezze che non ho voglia di elencare.
Farsi pagare dalla Provincia Autonoma di Trento (il Festival dell'economia è finanziato dalla PAT) per assegnare alla politica locale una patente di buona condotta morale significa non avere capito nulla di come funziona il Trentino. Mi ricorda la gente che nella Sicilia degli anni '60 diceva 'Mafia? Quale mafia? Dicono che c'è la mafia ma io non la vedo.'
"

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