Di Asor Rosa, uomo che ha notoriamente a cuore le sorti dell’umanità, ricordavamo la scoperta dell’esistenza della speculazione edilizia quando, avendo comperato anni fa un casale a Monticchiello, ridente località della val d’Orcia “per ritemprarsi, godere una serena vecchiaia al riparo della frenesia caotica della città” si era visto costruire vicino al buen retiro delle villette a schiera per le quali “pare a me che la definizione ecomostro non sia esagerata” (la Repubblica, 24 agosto 2006). Addirittura i suoi avvocati sostenevano che “le condizioni di salute psicofisica del professor Asor Rosa non potranno continuare a beneficiare della realtà in cui si era calato”. Posto che non potevamo che concordare col professore sullo svilimento del paesaggio italiano ad opera di una speculazione edilizia (che sembra non avere altro fine che quello di arricchire gli speculatori stessi), già allora ci parve singolare la crociata pro domo sua a mezzo stampa di Asor Rosa, mentre in tutta Italia il cemento inghiottiva le bellezze del paese nell’olimpica indifferenza del professore.
Ieri il palindromo più celebre d’Italia si è svegliato e ha deciso che, giunta la primavera, lui non ne può più di Berlusconi. Ha chiesto l’intervento della polizia, dei carabinieri, dell’Onu; insomma, chiunque, ma si faccia qualcosa per toglierci dalle balle questo Berlusconi, che impedisce alle condizioni di salute psicofisica del professor Asor Rosa di continuare a beneficiare della realtà in cui si è calato, mentre pondera la “maturazione quasi secolare di cui sono portatore” (che gli ha permesso di riconoscere come legittime le forze dell’ordine). Vorremmo invitare Asor Rosa, anche se è primavera, a reibernarsi per completare la maturazione quasi secolare negli incantevoli scenari della val d’Orcia. Vorremmo però anche invitare ilfattoquotidiano.it a dare le notizie con più tempestività: se solo avesse dato la notizia del Deberlusconizer un giorno prima il nostro starebbe ancora beneficiando beato delle prime fioriture primaverili.
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