Nuovo exploit mediatico di Scilipoti, stavolta negli studi di “Mi manda RaiTre”. I temi affrontati sono la medicina non tradizionale e la tragica morte di Manuela Trevisan, una donna di Casarsa della Delizia (Pordenone), morta di linfoma di Hodgkin nel 2008, all’età di 46 anni.
Manuela era paziente di Danilo Toneguzzi, psichiatra di Pordenone, presidente del “comitato scientifico” dell’associazione ALBA (Associazione Leggi Biologiche Applicate), che divulga in Italia le teorie di medicina alternative propugnate da Hamer. Ryke Geerd Hamer è un medico tedesco noto per essere il papà di Dirk Hamer, il ragazzo ucciso da Vittorio Emanuele di Savoia. Radiato dall’albo dei medici, pluricondannato, tuttora latitante e dichiaratamente antisemita, Hamer è altresì famoso per essere il fondatore della “Nuova Medicina Germanica”, disciplina condannata in Europa e additata come causa di un numero considerevole di decessi.
Ma che attinenza c’è tra Scilipoti, Toneguzzi e Hamer? Il deputato dei Responsabili, medico ginecologo, è un alfiere della medicina olistica e in occasione dello strombazzato convegno da lui organizzato il 15 aprile scorso a Palazzo Marini, presso la Camera dei Deputati, (“La medicina della natura, l’approccio olistico alla malattia e alla salute”) ha invitato come relatore proprio Danilo Toneguzzi. E’ in questa sede che lo psichiatra spiega agli astanti le famigerate cinque leggi biologiche scoperte dal dottor Hamer e “la prospettiva psiconeurobiologica nella comprensione della genesi e della natura della malattia”.
La trasmissione “Mi manda RaiTre” mostra uno stralcio della conferenza tenuta da Toneguzzi, che così sentenzia mentre un trafelato Scilipoti zompetta alle sue spalle: “Un’ultima conclusione cui è giunto Hamer è che la malattia, espressione di una serie di fenomeni con una logica ben precisa, non rappresenta un difetto della natura, ma una risposta di adattamento biologica ad una situazione percepita come straordinaria. (…) Le cinque leggi biologiche scoperte dal dottor Hamer si rivelano pertanto un modello psiconeurobiologico estremamente utile non soltanto per colmare le numerose lacune della medicina accademica, ma anche nell’approcciare il paziente in maniera personalizzata. E’ dunque una medicina centrata sul paziente”. Ma c’è dell’altro: Toneguzzi nel 2009 è stato rinviato a giudizio con l’accusa di omicidio colposo e truffa ai danni di Manuela Trevisan. Il processo è ancora in corso. Secondo la ricostruzione della sorella della vittima, che ha querelato Toneguzzi, Manuela sarebbe stata convinta dal medico a rinunciare alla chemioterapia e all’iter terapeutico tradizionale e a seguire cure legate alla Nuova medicina germanica. Le motivazioni addotte dallo psichiatra, così come riferiscono il Messaggero Veneto e Il Gazzettino, erano di questo tenore: “i tumori non esistono, fumare non fa male, mangiare un dolce avrebbe potuto essere d’aiuto ai malati terminali, mangiare un budino può aiutare anche a guarire una malattia terminale di cancro”.
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Durante la trasmissione, la mamma di Manuela racconta gli ultimi giorni di vita della figlia, che, seguita da Toneguzzi, ha sempre pervicacemente rifiutato di sottoporsi alla chemioterapia, perchè, secondo il verbo di Hamer, “il 98% delle persone che si sottopongono alla chemio muoiono poco dopo”. Soltanto quando era in fin di vita, lo psichiatra le ha concesso di fare una seduta. Ma ormai era troppo tardi. Scilipoti, con una incredibile arrampicata sugli specchi, tenta di svicolare alle domande precise di Edoardo Camurri ( perchè ha invitato Toneguzzi al convegno alla Camera?”) e del giornalista Ilario D’Amato, autore del sito Dossier Hamer e appellato dal deputato con un elegante “come si chiama lei”. E, come è nel suo conclamato stile, sbraita, urla, vanta la sua sapienza scientifica in un italiano maccheronico (“in questa sala che lei mi ha invitato…”, “lei conosce di quello che parlo”, frasi che evocano i famosi “300 dii” del suo show alla Zanzara). Scilipoti pronuncia anche qualche bugia grossolana, quando rimprovera Camurri per aver definito ”convegno” il suo simposio sulla medicina olistica del mese scorso. Scilipoti lo bacchetta polemicamente, dandogli dell’incompetente perchè in realtà quella del 15 aprile era una “conferenza”. Eppure sul sito del Movimento di Responsabilità Nazionale la connotazione dell’evento è chiara: trattasi proprio di un “convegno” ( http://www.mrnonline.it/?p=402). Qualche secondo dopo, Scilipoti si rimangia la parola e, durante il suo delirio, gli sfugge la parola “convegno”. In definitiva, si scatena un diverbio accesissimo tra il deputato “responsabile” e il conduttore, omaggiato con svariati improperi ripetuti fino allo sfinimento (“lei si deve vergognare”, “lei è un mascalzone”, “lei sta strumentalizzando”). E non basta una voce implorante dal pubblico che grida “buoni” a placare la bagarre.
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