Il Meeting di Rimini è da anni l’appuntamento che riapre l’attività politica dopo la pausa estiva. Fondato e promosso da uomini di Comunione e liberazione, è un momento di dibattito e d’incontro. Ma che cos’è Cl? Un movimento ecclesiale, cioè un gruppo organizzato di cristiani che testimoniano la presenza di Cristo nel mondo. Ma è anche una potenza politica ed economica. Ha il suo centro in Lombardia, dove funziona il più potente e pervasivo apparato politico-imprenditoriale esistente in Italia: quello dell’area ciellina di Roberto Formigoni. «Un sistema di potere come quello di Formigoni, Cl, non esiste in alcun punto del Paese», scrisse Eugenio Scalfari. «Nemmeno la mafia a Palermo ha tanto potere. Negli ospedali, nell’assistenza, nell’università, tutto è diretto da quattro-cinque persone». Le attività imprenditoriali sono coordinate dalla Compagnia delle Opere, associazione che riunisce in tutta Italia 35 mila aziende e più di mille organizzazioni non profit. Giro d’affari complessivo: 70 miliardi l’anno. Slogan: “Un criterio ideale, un’amicizia operativa”. Presidente della Cdo di Milano e provincia è Massimo Ferlini, ex assessore ai lavori pubblici del Pci-Pds al Comune di Milano ed ex imputato di Mani pulite. Ma è la Regione Lombardia il vero centro del potere formigoniano. Il “Celeste” è presidente ininterrottamente dal 1995. I principali assessorati sono occupati dai suoi uomini. Raffaele Cattaneo (Infrastrutture e mobilità) è anche presente nel cda della Sea, la società di gestione degli aeroporti di Milano, e nei consigli di sorveglianza di Infrastrutture Lombarde Spa e Lombardia Informatica. Giulio Boscagli (assessore alla Famiglia e solidarietà sociale) è il cognato di Formigoni. Rappresenta la Regione anche nel cda del Politecnico di Milano. Romano Colozzi (assessore ai Rapporti istituzionali e Risorse e finanze) è anche nel cda di Aifa, Agenzia italiana del farmaco. Gianni Rossoni (assessore all’Istruzione, Formazione e Lavoro) è anche presidente del comitato regionale Artigiancassa, la banca che ha come business la gestione dei fondi pubblici a favore dello sviluppo e del finanziamento del settore artigiano. Massimo Buscemi (assessore alla Cultura) è insieme uomo di Formigoni e di Marcello Dell’Utri. Da ex manager di Publitalia, passa a fare il coordinatore provinciale di Forza Italia. È stato coinvolto in operazioni immobiliari con società (Lux usque ad sidera, Il pellicano) che avevano come soci anche altri assessori o ex assessori formigoniani, come Massimo Ponzoni (all’ambiente) e Giorgio Pozzi, e Rosanna Gariboldi, moglie del potentissimo ex braccio destro del Celeste, Giancarlo Abelli.
Formigoni controlla la macchina regionale attraverso potentissimi e fedeli dirigenti. Il più influente è Nicolamaria Sanese, da 15 anni segretario generale, la più alta carica dirigenziale della Regione Lombardia (stipendio: 271.608 euro all’anno). Michele Camisasca, dirigente del personale, è nipote del famoso Massimo Camisasca, il sacerdote storiografo ufficiale di Cl e dal 1985 superiore generale della “Fraternità Sacerdotale dei Missionari di San Carlo Borromeo”. Carlo Lucchina, direttore generale dell’assessorato alla Sanità, è considerato il vero assessore alla Sanità (stipendio: 234.858 euro). Giacomo Boscagli, dirigente struttura Ragioneria e credito della direzione centrale programmazione integrata, è figlio dell’assessore alla Famiglia e solidarietà sociale Giulio Boscagli, quindi nipote di Formigoni. La sua nomina, assieme a quella di altri 31 dirigenti regionali, è stata dichiarata illegittima dal Tar e dal Consiglio di Stato, perché il bando del concorso che ha portato alle nomine, nel 2006, non era stato pubblicato sulla Gazzetta ufficiale ma solo sul Bollettino ufficiale della Lombardia.
Formigoni esercita il suo potere anche attraverso uno stuolo di consulenti. Il più noto è Roby Ronza, giornalista, per anni inviato del Sabato, settimanale ciellino. È tra i fondatori del Meeting di Rimini di cui dal 1989 al 2005 è stato portavoce ufficiale. La sua consulenza costa alla Regione 194.500 euro. Eugenio Gotti è stato consulente per la formazione, poi dirigente dell’Agenzia regionale per l’Istruzione, la formazione e il lavoro. Nel 2009 ha poi fondato Noviter, società che, a pochi mesi dalla sua nascita, si aggiudica un appalto da 1.780.000 euro “per servizi a supporto dello sviluppo e del consolidamento del sistema educativo di istruzione e formazione lombardo”. Giorgio Cioni, già dirigente del Movimento popolare (un tempo braccio politico di Cl), oggi è presidente di Sasa Eventi&Comunicazione che ha curato, tra le tante, la campagna di comunicazione sulle Polizie locali (300 mila euro solo di pianificazione media) e la mostra itinerante “La Lombardia che arriva: il plastico metavisuale”, sul presente e il futuro delle infrastrutture della regione in vista dell’Expo.
La galassia di società controllate dalla Regione è il motore di appalti e incarichi sottratti al controllo del consiglio regionale. Infrastrutture Lombarde è la spa creata per realizzare le nuove infrastrutture, ospedali, strade, tutto sotto il comando del presidente. Da Infrastrutture Lombarde viene Guido Della Frera, dal 1994 dirigente di Forza Italia, poi consigliere comunale a Milano e assessore. Ex braccio destro di Formigoni, dal 2004 si è concentrato sulle proprie attività imprenditoriali. Diventa azionista del Polo geriatrico riabilitativo di Cinisello Balsamo: solo cinque mesi dopo ottiene dalla Regione l’accreditamento. Da allora è stata una marcia trionfale: grazie agli accreditamenti garantiti, ha costruito un gruppo (il Gdf Group spa) da 25 milioni di euro di fatturato, con società che vanno dal settore sanitario (degenza, day hospital, emodialisi, radiologia e altro ancora) a quello residenziale e turistico-alberghiero.
Il gruppo ciellino controlla il settore fieristico, importante per Milano, con Antonio Intiglietta, fondatore, presidente e amministratore delegato di Gefi-Gestione Fiere, ente di servizi promosso dalla Compagnia delle opere. E con Giuseppe Zola, presidente di Fiera Business International e di Fiera Milano congressi, di cui amministratore delegato è restato Maurizio Lupi, vicepresidente Pdl della Camera dei deputati e in futuro, chissà, possibile candidato sindaco di Milano. Intiglietta è anche presidente della cooperativa Compagnia dell’abitare (edilizia popolare) e di Urbam (architettura e urbanistica, 3,5 milioni di fatturato). Controlla anche la più grande Relive Company, 37 milioni di euro di fatturato e 2,8 milioni di utile netto, che ha progettato, tra tanti, il grattacielo di via Achille Papa a Milano, un monumento alla potenza della Compagnia delle Opere.
La sanità è poi il settore più ricco tra quelli controllati dalla Regione. E il più militarmente occupato: bisogna essere di area Cl per fare carriera, per ottenere incarichi, direzioni generali, posti da primario. Presidente della Fondazione Policlinico-Mangiagalli di Milano è Giancarlo Cesana, uno dei leader storici di Cl, diventato docente di Igiene all’Università Bicocca.
Luigi Roth, già presidente della Fondazione Fiera spa (ma anche di Terna e Banca popolare Roma, nonché membro dei consigli di amministrazione di Pirelli, Avvenire, Cariferrara, Ospedale Maggiore di Milano) oggi è presidente del Consorzio Città della salute, che darà vita entro il 2015 a un moderno polo di medicina e ricerca accanto all’ospedale Sacco. Ma sono di area ciellina soprattutto i manager operativi, i direttori generali: Luigi Corradini, (Fatebenfratelli); Pasquale Cannatelli (Niguarda); Giuseppe Catarisano (San Paolo); Francesco Beretta (Istituti clinici di perfezionamento); Ambrogio Bertoglio (Ospedale di Lecco); Maurizio Amigoni (Ospedale civile di Vimercate); Luca Filippo Maria Stucchi (Azienda Ospedaliera Carlo Poma di Mantova). Nella zona di Pavia operano gli uomini che fanno riferimento a Giancarlo Abelli, ex braccio destro di Formigoni nella sanità e ora deputato Pdl, che controlla molti sindaci, amministratori, dirigenti di aziende comunali.
Nella sanità privata (e convenzionata con la Regione) è grande il potere dell’area ciellina. Da segnalare, tra le tante aziende e strutture, Arkimedica, società quotata in Borsa e presieduta da Claudio Cogorno: 45 strutture sanitario-assistenziali, giro d’affari complessivo di 200 milioni di euro.
Nel settore privato, l’arresto di Giuseppe Grossi, “il re delle bonifiche”, ha messo in evidenza la pervasività degli uomini vicini a Cl nel settore dell’ambiente e delle cave, attraverso una rete di rapporti che coinvolgeva anche Abelli e alcuni assessori (Buscemi e Ponzoni). Nel settore dell’edilizia, invece, opera Claudio Artusi, ad di CityLife, la grande società di sviluppo immobiliare partecipata dall’Immobiliare Lombarda di Ligresti, Lamaro, Generali e Allianz. Artusi nel 2004 guidava la Fiera, che vendette l’area a CityLife. Poi il venditore cambiò casacca e passò ai compratori, che evidentemente devono essere stati contenti dell’affare.
Nel settore della finanza l’area formigoniana ha un grande amico: Graziano Tarantini, vicepresidente della Banca popolare di Milano. Avvocato, ha alle spalle una grande esperienza nella finanza e già da anni rappresenta nel Cda della banca milanese l’anima della Compagnia delle Opere. Tarantini è l’uomo che ha fondato e fatto crescere la Compagnia delle Opere a Brescia. È inoltre presidente, da giugno 2009, del consiglio di sorveglianza di A2A e presidente della sua controllata Banca Akros. Da quasi un decennio è membro della commissione centrale beneficenza della Fondazione Cariplo, grande azionista in Intesa Sanpaolo. Ci sono poi Angelo Abbondio, membro del cda della Popolare di Milano e della Fondazione Cariplo. E Paolo Fumagalli, a lungo vicepresidente nazionale della Cdo, per anni uno dei principali consiglieri di amministrazione di Banca Intesa. Ora è nel cda di IntesaVita, joint venture tra Alleanza e Intesa Sanpaolo. È anche nel cda di Banca infrastrutture innovazione e sviluppo (Biis), istituto del Gruppo Intesa Sanpaolo specializzato nel finanziamento pubblico (oltre 300 milioni di euro di proventi nel 2009), di cui è presidente un altro ciellino doc, il parlamentare europeo Mario Mauro.
di Maddalena Oliva
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