domenica 18 aprile 2010

Bruno Vespa sgrida i terremotati

Bruno Vespa sgrida i terremotati: "

I conti di Bruno Vespa sanno di miracoloso. Quando il conduttore di Porta a Porta, bacchetta in mano, somma gli aquilani nelle caserme militari e negli alberghi sulla costa, in affitto nella provincia o negli appartamenti nuovi sulle colline: "Ecco, dei 60 mila sfollati, ben 52394 sono stati assistiti. Mai vista tanta efficienza e rapidità all’estero e in Italia". Peccato che le addizioni siano sbagliate: proiettate nello studio di Porta a Porta, le cifre di Vespa sfiorano 29 mila persone. Altre 23 mila restano fuori, chissà dove, chissà come. Sarà per l’errore matematico o per la puntata inscenata per celebrare il ‘miracolo’ che, in collegamento dalle macerie (quelle vere, non i reperti importati in Rai), donne e uomini dei comitati cittadini intervengono con sconforto: "Vedo due situazioni, una in studio e una qui – spiega Enzo Bianchi – tra chi si chiede che succede. Non ho mai incontrato politici. C’è una differenza tra quel che si pensa nelle stanze...".



L’inviata Vittoriana Abate è il filtro tra Vespa e gli aquilani. Interrompe chi fa domande: "Va bene, va bene, ora ascoltiamo le risposte". Perde il controllo per un attimo: "Io non sto capendo niente". Sulle poltrone Rai c’è un dibattito asciutto, ovattato: il sindaco de L’Aquila (Cialente) e il presidente dell’Abruzzo (Chiodi), politici, un ministro, parenti delle vittime. Un copione molto sigillato. L’imprevisto è provocato da Annalucia Bonanni che, circondata da pezzi di cornicioni e transenne, racconta il movimento delle carriole. Dei cittadini che di domenica puliscono il centro storico abbandonato da mesi. Ferita aperta e dimenticata: "Le carriole hanno squarciato un velo sul finto miracolo aquilano che l’informazione vuol far passare. Anche stasera sta succedendo questa cosa. Le carriole hanno dimostrato quel che c’era davvero". E Vespa, sorpreso, reagisce sulla difensiva: "Dov’è la disinformazione?". E la Bonanni incalza: "La nostra città è diventata un set cinematografico: il G8, la passerella, i personaggi internazionali. Avete veicolato un solo messaggio: il miracolo! Questa è una mistificazione". Vespa è costretto a replicare con più veemenza: "Mi scusi, qual è la mistificazione? Negli ultimi trentacinque anni ho visto tutti i terremoti. Preferivate i container alle case? Vuole rispondere?".



Il battibecco è una miccia che accende la rabbia. Un contagio: "Sei male informato”, dice Bianchi. E il conduttore riprende la linea e chiude: “Può darsi che io sia disinformato. In quale zona del mondo ci sono sistemazioni migliori de L’Aquila? Dove nel mondo s’è fatto meglio? Scusate, quando ho visto le case mi sono commosso!". Alla porta bianca della Rai bussano fisici e scienziati. Cambia capitolo, cambia prospettiva. A L’Aquila sembrano delusi, pensano di aver sfruttato male la finestra di Porta a Porta. Vespa è orgoglioso del suo lavoro: "La puntata di martedì è esemplare – dice al Fatto – Abbiamo concesso tanto spazio. Poi se loro vogliono avere sempre ragione... Mi sembra una dimostrazione di malafede". La Bonanni è dispiaciuta: "Noi siamo parte attiva della ricostruzione. Non possono escluderci. Siamo riusciti a farci capire in diretta? Noi con le carriole abbiamo promosso uno sciopero al contrario: partecipare, fare. Ovvero contribuire. Le case sulle colline sono una soluzione temporanea!". La rinascita de L’Aquila non si ferma all’anniversario. Altro momento mediatico, altro simbolo estemporaneo. E così il comitato 3 e 32 ha scritto una lettera aperta. C’è un riferimento al sistema dell’informazione e, seppur indiretto, forse a Porta a Porta: “Ci è voluto un anno, ma il mito del "miracolo aquilano", creato ad arte da un’informazione addomesticata, è definitivamente crollato.



L’assenza del premier dalla sua passerella mediatica preferita, in occasione delle celebrazioni del primo anniversario dal terremoto è del tutto sintomatica. Come lo è la difesa all’angolo a cui abbiamo visto costretto Bertolaso. Che non sa come spiegare che la Protezione civile non ci ha protetto prima che ci crollasse addosso la catastrofe, che non sa come giustificare il lavoro di una Commissione grandi rischi che il 31 marzo è riuscita in mezz’ora (neanche il tempo dei convenevoli!) a decidere che non c’era pericolo...”. Continua, una pagina intera. Una riga, una domanda. Tanti punti interrogativi che Federico, davanti ai microfoni di Porta a Porta, cercava di illustrare a Guido Bertolaso. Ma l’inviata di Vespa ha saputo fronteggiare l’emergenza. Più del capo della Protezione civile.



Da il Fatto Quotidiano dell'8 aprile



VIDEO: "I richiami del presidente del Consiglio comunale non sortiscono alcun effetto. Quando al microfono la vice presidente del Consiglio comunale, Antonella Santilli, comincia a leggere la lettera di Silvio Berlusconi partono i fischi, gli insulti. Le urla di rabbia superano in volume la voce che esce dalle casse sotto il tendone in piazza Duomo..." (da Il Carattere)






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