Giorgino e la Costituzione: "di Alessandro Gilioli da Piovono rane
Leggo con piacere che Napolitano sta mettendo dei paletti ad Alfano, per poter firmare la legge sul legittimo impedimento.
Quali paletti?
Il Capo dello stato chiede in cambio che non passi la norma salva mafia sui pentiti e che questa cosa del legittimo impedimento duri solo quanto basta al varo del Lodo-Alfano [...]"
sabato 6 febbraio 2010
Giorgino e la Costituzione - Molto interessante -
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Seguendo questo principio, se un domani Berlusconi proponesse di internare in un lager tutti gli ebrei, gli zingari i comunisti e gli omosessuali, Napolitano inizierebbe una bella trattativa per ottenere che invece si internino solo gli zingari omosessuali, convinto alla fine di aver ottenuto un successo.
RispondiEliminaInsomma non c’è alcun bisogno che la legge sia “manifestamente incostituzionale”: il giudizio di merito definitivo, su questo, lo può dare solo la Consulta. Ma basta che una legge presente una “possibilità di incostituzionalità” perché il Presidente della Repubblica la rinvii alle Camere.
E quanto sta accadendo con il legittimo impedimento, che cos’è?
Basta leggere l’articolo del costituzionalista Vittorio Grevi sul Corriere di oggi: «Questa legge è in netto contrasto con i principi della nostra Carta costituzionale».
“Netto contrasto”: qualcosa di più di un dubbio, insomma. E quanto basterebbe e avanzerebbe perché il Capo dello Stato esercitasse le funzioni previste dall’articolo 74 della Costituzione.
E se è vero che dopo una seconda approvazione della Camere Napolitano dovrebbe firmare per forza, è anche vero che un rinvio motivato alla Camere sarebbe un segnale politico molto forte.
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In altre parole, il presidente non sta esercitando una sua funzione prevista dalla Costituzione (il rinvio alle Camere) e ne sta esercitando una non prevista dalla Costituzione (la trattativa con Alfano).