Eterno tormento dell'impiegato
Venti ore a settimana. Tanto il tempo che la mente di un impiegato viene occupata dal groviglio di pensieri semplificabili dalla domanda: "Cosa pensa e cosa intende fare davvero il capo-ufficio?". Una specie di assillo. Un'inestinguibile ossessione che, più che mostrare un'abitudine eccentrica, fa emergere una delle questioni cruciali dei rapporti di lavoro: le complicazioni che derivano dai rapporti gerarchici, non sempre giustificati da oggettive disparità di competenze. Rapporti non egualitari che, non solo ci mettono quotidianamente a confronto con ordini impartiti da eseguire, ma ci obbligano anche a cimentarci, spietatamente, con le sottili implicazioni psicologiche che questi celano e sollecitano.
mercoledì 3 febbraio 2010
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