sabato 10 aprile 2010

Selva perde il pelo ma non il vizio

Selva perde il pelo ma non il vizio: "

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Questo post parla di un personaggio minore e fortunatamente semiscomparso: Gustavo Selva. Niente quindi di rilevante sull’attualità italiana, anzi niente di rilevante in assoluto. Ma quando si viene a sapere una storiella così, viene lo stesso voglia di raccontarla agli amici.




Ora, qualcuno ricorderà che un po’ di tempo fa Selva è stato condannato a sei mesi di reclusione per truffa ai danni dello Stato dopo aver aver usato un’autoambulanza, fingendo un malore, per partecipare a un talk show televisivo in un giorno di traffico.


Beh, uno s’immagina che dopo una botta del genere, non ultima tra le cause del pensionamento politico dell’ex senatore, uno a) non vada più per qualche anno a un talk show televisivo b) se proprio ci vuole andare, ci vada camminando sulle ginocchia.


Invece.


Invitato a Sky per un dibattito, l’ex direttore di RadioRai – dopo aver esternato le sue opinioni via satellite – si trova fuori dalla sede di via Salaria in attesa che lo riaccompagnino a casa, quando a un certo punto vede che accanto a lui si materializza un’auto di lusso, di quelle Ncc, Noleggio con conducente. Fa per avvicinarsi, ma la signorina addetta alla logistica lo ferma: quell’auto è per un altro partecipante al talk show, Bobo Craxi. Per Selva c’è un taxi del 3570, subito dietro.


Apriti, cielo: Gustavo si incazza come una belva. Com’è possibile che Craxi junior vada su una Ncc e lui invece su un 3570? Che vergogna è mai questa? Urla, strepiti, un paio di immancabili “lei non sono chi io” e la minaccia di non mettere mai più piede negli studi di Sky. La ragazza dello studio, imbarazzata, spiega che non è colpa sua, non ha fatto lei le prenotazioni, purtroppo un’altra Ncc non è al momento disponibile, lo prega di accettare il taxi (prepagato ovviamente, non è che l’ospite dovesse tirare fuori un euro) altrimenti non sa come rimandarlo a casa.


Selva però continua a urlare, mentre fuori si crea un capannello e Bobo se ne va con la sua ammiraglia. Poi però è il taxista che s’incazza, «e che sono mica un pulciaro io, che cos’ha che non va la mia macchina, che è zozza?», così alla fine l’ex senatore si arrende e sale, rinnovando tuttavia a gran voce la sua minaccia di disertare per il resto della sua vita gli studi di Sky (immagino che Murdoch tenterà il suicidio per il dolore).


Segue un viaggio – dalla Salaria all’Aventino – in cui il furibondo ex parlamentare si attacca al telefonino e chiama tutti i suoi amici per raccontare loro l’incredibile affronto: nelle conversazioni abbondano gli insulti a carattere sessuale verso Bobo Craxi e – per osmosi – anche verso la sorella Stefania, definita a più riprese «una donna nata col cazzo».


Massì, lo so, è solo una piccola storia ignobile: anche se racconta un po’ di cose su questo benedetto Paese e sul suo vecchio establishment ancora in cerca di piccoli privilegi e status symbol.


A me l’ha raccontata questa mattina il taxista, quello di Selva, che mi è venuto a prendere in via Novaro dopo una puntata di Omnibus. La prossima volta quasi quasi faccio i capricci anch’io e strillo per avere una Ncc. O se non ce l’hanno, un’autoambulanza.

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