..., la scalata dei "giovani"
«Nessuno tocchi Bersani», è il loro motto. Il segretario può dormire tranquillo ancora per un po’. Ma al prossimo giro gli emergenti del Pd ci metteranno la faccia. Trentacinquenni alla Matteo Renzi, quarantenni alla Debora Serracchiani e persino cinquantenni alla Laura Puppato. Vogliono rinfrescare l’aria nelle stanze del Pd, si scambiano reciproche strizzatine d’occhio, ma intanto si preparano a scendere in campo sfruttando il traino di postazioni di prestigio. Il meglio piazzato, sulla scacchiera delle nuove leadership, è forse il sindaco di Firenze Matteo Renzi.
Classe 1975, ex scout, tre figli, è diventato primo cittadino con il 59,96% dei voti, dopo aver trionfato alle primarie del centrosinistra. Se si esclude il più anziano dei « giovani » , cioè il presidente della provincia di Roma Nicola Zingaretti (1965), dicono che Renzi sia quello con più carte da giocare. Alle primarie fiorentine si era candidato «contro tutti», contro i veltroniani e contro i dalemiani: «Io non ho sponsor e non li cerco». E se mai si dovesse aprire la corsa per la segreteria del Pd, anche Renzi, dicono, potrebbe essere della partita.
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Assai più bellicoso si mostra il filosofo Giuseppe Civati detto Pippo. Nato nel ’75 e appoggiato da Ignazio Marino, è un po’ il nuovo Cacciari del Pd.
Mamma mia, che qualcuno li salvi da loro stessi...
domenica 4 aprile 2010
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