mercoledì 24 marzo 2010

Fiat: tagli e spin-off ...

http://www.repubblica.it/economia/2010/03/24/news/fabbriche_pi_piccole_e_8_modelli_prepensionamenti_per_attutire_il_colpo-2856399/
In gergo si chiama "operazione downsize" ed è il trattamento che gli ingegneri Fiat riservano in laboratorio ai motori tradizionali per ridurne la cilindrata e aumentarne contemporaneamente la potenza. Una cosa simile accadrà nei prossimi cinque anni agli stabilimenti italiani del gruppo: fabbriche più piccole, con meno addetti ma con maggiore produzione. Nel dettaglio, le indiscrezioni sul piano parlano di una Fiat profondamente modificata sia negli stabilimenti di assemblaggio finale (le classiche linee di montaggio) sia nella produzione di motori e cambi.
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La rivoluzione più profonda sarà a Pomigliano dove la Panda comincerà la produzione delle preserie nell'autunno del 2011. Il Lingotto pensa di spendere 750 milioni nella riconversione della fabbrica che cesserà di produrre le Alfa per passare all'utilitaria. Le due linee oggi in funzione (quella della 147 e quella della 159 e Gt) saranno sostituite da almeno due linee di Panda destinate a realizzare 250 mila auto all'anno. Ma nessuno riesce a prevedere quali effetti avrà questa rivoluzione sull'indotto, tutto calibrato sui modelli di fascia medio-alta del Biscione. I sindacati temono che anche tra i dipendenti diretti si avrà una riduzione di 500 persone sugli attuali 5.100 addetti


http://www.repubblica.it/economia/2010/03/24/news/a_un_passo_la_separazione_del_gruppo_gli_agnelli_accelerano_lo_scorporo-2856464/

John Elkann ha detto un paio di settimane fa di sognare "una Fiat grande in Italia e nel mondo". Sergio Marchionne sta facendo di tutto per accontentarlo e il 21 aprile spiegherà come. E dopo? Dopo questa data, il passo più importante sarà quello dello spin off, ovvero dello scorporo delle attività automobilistiche (o altro?) e della loro quotazione in Borsa. Ci saranno da quel momento due Fiat in un contesto che molti temono possa coincidere con un processo di "deitalianizzazione" del gruppo.
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L'argomento è già sotto i riflettori degli analisti e se ne parla all'interno della famiglia. Anche se si farà di tutto per evitarlo nell'assemblea di venerdì, diventerà un passaggio obbligato dell'investor day del 21 aprile o subito dopo. Perché c'è già chi assicura che allo spin off si procederà la prossima estate. Anche perché le condizioni, almeno quelle indicate al suo primo annuncio da Marchionne, ci sono già tutte prima che il piano strategico Fiat-Chrysler vada a regime nel 2014: il Lingotto e la sua controllata americana già oggi sono molto oltre la soglia di 4 milioni di vetture prodotte all'anno con previsione di andare presto sopra i 6 milioni.

In questa prospettiva si dice che a comandare la parte auto non potrà non essere Marchionne in quanto protagonista della rinascita Fiat e del suo sbarco in America. A quel punto sarà interessante capire che cosa resterà dell'"altra Fiat" e quale sarà il suo futuro. Un Lingotto senza l'auto, secondo gli analisti più attenti, potrebbe infatti consigliare a Exor di riprendere il dossier della diversificazione che circolava all'epoca della crisi Fiat, prima ancora che avesse inizio la cura Marchionne. Naturalmente oggi lo si farebbe in condizioni più favorevoli poiché l'operazione non sarebbe dettata da uno stato di necessità e inoltre disporrebbe di capitali più robusti.

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