I navigatori di tutto il mondo non stanno a guardare: sempre più “netizen” si stanno organizzando per resistere e stanno mettendo in piedi iniziative di solidarietà e mobilitazione tra loro”. Nella lista dei nemici 2010 di Internet sono enumerati “i peggiori profanatori della libertà di espressione”, molti dei quali si potevano fregiare dello stesso titolo già nel 2009. Sono i regimi ancora in sella nel mondo: “Arabia Saudita , Birmania, Cina, Corea del Nord, Cuba, Egitto, Iran, Uzbekistan, Siria, Tunisia, Turkmenistan, e Vietnam”. La brutta notizia è che “Western democracies are not immune from the Net regulation trend” ovvero anche le democrazie occidentali – Italia inclusa – non sono immuni dal trend regolatorio nei confronti della Rete. “Nel nome della lotta alla pedo-pornografia o della tutela della proprietà intellettuale, sono stati approvati o sono in corso di approvazione leggi e decreti in Australia, Francia, Italia e Gran Bretagna”. Il riferimento, per quanto riguarda il nostro paese, è al Decreto Romani e a varie proposte in gestazione al Parlamento. Reporters sans frontières chiude con parole combattive: “La resistenza si sta organizzando: dissidenti e blogger se isolati solo vulnerabili. Ma, collettivamente, possono resistere”.
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da Il Fatto Quotidiano del 13 marzo 2010"
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