Questa foto è l’Italia del 2010.
Un ministro della Repubblica che prende per il bavero un tizio che voleva fare una domanda sgradita al premier.
Il ministro della Repubblica che comanda le Forze armate che gode nell’usare la sua forza fisica – peraltro protetta dai suoi carabinieri – per cacciare da una sala un cittadino disomogeneo.
Questa è la fotografia perfetta del paese in cui viviamo. La forza, la prepotenza, il silenziamento muscolare del dissenso. Perpetrato in modo disintermediato, diretto, dalle mani e dalla braccia di chi per un giorno torna a sentirsi giovane e per manganellare non ha più bisogno dei Capezzone, dei Feltri, dei Minzolini: può farlo direttamente con le proprie unghie ficcate nel cappotto del dissidente.
Lui stasera ne sarà orgoglioso e lo racconterà ridendo ai suoi camerati.
Noi possiamo solo vergognarci, anche per lui, di vivere in un paese così.
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