Da Il Fatto Quotidiano, 26 febbraio 2010
Adesso lo dice anche la Corte di Cassazione. Davvero il testimone inglese David Mills è stato corrotto dal premier, Silvio Berlusconi, per mentire in tribunale. Per questo Mills dovrà versare 250.000 euro allo Stato e non andrà in prigione solo perché la prescrizione (abbreviata da una legge approvata dal centrodestra nel 2005) ha cancellato il suo reato.
La sentenza potrebbe avere effetti imprevedibili sul processo in corso a Milano, dopo lo stop dovuto al Lodo Alfano, contro il solo Berlusconi. Il dibattimento rischia infatti diventare brevissimo. I giudici potrebbero far proprio il contenuto del verdetto definitivo sulla corruzione giudiziaria di Mills (che ha valore di prova) e chiudere tutto, o almeno il primo grado, entro il prossimo gennaio 2011, il mese in cui la prescrizione scatterà anche per il Cavaliere.
Un esito paradossale che spiega bene l’ondata d’insulti rivolti in ottobre contro la Corte costituzionale, da quasi tutto il centrodestra, quando il Lodo fu bocciato. Ieri, il presidente della Consulta, Francesco Amirante, ha definito quelle contumelie una “bizzarria” di una classe politica che finge di meravigliarsi se i giudici della Corte fanno il loro lavoro e dichiarano illegittime norme in contrasto con i principi fondanti della Repubblica. Per Amirante si tratta di un gioco pericoloso. Perché “quando si delegittima un’istituzione, a lungo andare si delegittima lo stesso concetto di istituzione e, privo di istituzioni rispettate, un popolo può anche trasformarsi in una massa amorfa”.
Tutto vero. Anche se in Italia la situazione è ancora peggiore. Le istituzioni qui da noi si delegittimano da sole. Prendete, ad esempio, il Senato. Due anni fa i magistrati scoprono che Nicola Di Girolamo, il parlamentare Pdl oggi accusato di essere un uomo della 'Ndrangheta, è un abusivo. Per farsi eleggere all’estero aveva falsificato il suo certificato di residenza. Bè, cosa fanno i suoi (momentanei) colleghi? Dicono di no al suo arresto. E poi, sebbene le prove della truffa elettorale siano documentali, non lo fanno nemmeno decadere. Tutto viene rimandato all’eventuale sentenza definitiva. Poi arriva la seconda richiesta di manette, spuntano le sue foto abbracciato a un boss, e il presidente del Senato, Renato Schifani, ha una trovata: non pronunciamoci sull’ordinanza di custodia, dice, ma limitiamoci a togliere a Di Girolamo la poltrona abusivamente occupata a Palazzo Madama. Il tutto con due anni di ritardo, mentre il disgusto per la Casta cresce e le istituzioni si trascinano da sole nel fango.
(Vignetta di Natangelo)
Segnalazioni
Il tappo e la toga - L'articolo di Marco Travaglio su Il Fatto Quotidiano del 26 febbraio 2010.
Per un disguido tecnico, su alcune edizioni si trova un articolo diverso da questo.
La legge è uguale per tutti - Sabato 27 febbraio 2010 dalle ore 14.30 manifestazione del Popolo Viola a Roma, piazza del Popolo.
Manifestazione nazionale contro il legittimo impedimento ed a sostegno degli organi di garanzia costituzionale.
Leggi l'appello.
Mercoledì 3 marzo, ore 18, Milano - Peter Gomez e Antonella Mascali presentano Il regalo di Berlusconi (edizioni Chiarelettere) nell'ambito della rassegna "Il mestiere di scrivere" promossa dal Sindacato nazionale Scrittori.
c/O Spazio Scopricoop, via Arona 15, Milano.
Commento del giorno
di lucas - lasciato il 25/2/2010 alle 18:30 nel post E' stato tutto uno scherzo
'Dietro ogni articolo della Carta Costituzionale stanno centinaia di giovani morti nella Resistenza, quindi la Repubblica è una conquista nostra e dobbiamo difenderla, costi quel che costi. Ma dobbiamo difenderla anche dalla corruzione. La corruzione è una nemica della Repubblica. I corrotti devono essere colpiti senza nessuna attenuante, senza nessuna pietà. E dare loro solidarietà, per ragioni di amicizia o di partito, significa diventare complici di questi corrotti. Guai se qualcuno, per amicizia o solidarietà di partito, dovesse sostenere questi corrotti e difenderli. La legge sia implacabile, inflessibile contro i protagonisti di questi scandali, che danno un esempio veramente degradante al popolo italiano'
Sandro Pertini - Presidente della Repubblica 1978 - 1985
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