venerdì 4 giugno 2010

Salvate Briatore

Da Politica Pop di Repubblica.it:
Salvate Briatore

Dello yacht di Flavio Briatore si è detto quasi tutto. Sappiamo quanto costa, quanto è lungo, di quanti nodi è capace e quanto – almeno a sentire Elisabetta Gregoraci – è importante per la stabilità emotiva ed alimentare del neonato figlio dei due.

Ne sappiamo talmente tanto, dello yacht di Briatore, che il caso non poteva non finire in Parlamento.

La firma dell’interrogazione ai ministri Tremonti e Brambilla è dell’onorevole Pietro Laffranco. Non è un deputato Pdl qualsiasi, ma il vicepresidente dei deputati del partito di Berlusconi. Che ha preso carta e penna per chiedere al governo se “non ritenga necessario assumere iniziative immediate per porre riparo alle conseguenze ingiustificatamente patite dai familiari del signor Briatore e per rimediare al danno di immagine arrecato al Paese”.

Ma l’ex An Pietro Laffranco, se omonimia non inganna, è lo stesso che dopo la sentenza sui pestaggi alla scuola Diaz ha attaccato a testa bassa la Corte d’Assise, colpevole di aver condannato gli agenti “che quotidianamente si trovano in prima linea nella difesa dello Stato”.

Per la proprietà transitiva, si desume che entrare in una scuola e menare alla cieca aiuta l’immagine dell’Italia, mentre il sospetto di una frode al fisco per fare benzina la deprime.

Questione di opinioni.

Solo piacerebbe sapere cosa ne pensano le Fiamme gialle, visto che la medesima proprietà transitiva stabilisce che per Laffranco i poliziotti sono servitori dello Stato, e i finanzieri no.

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