domenica 3 ottobre 2010

Totale, affettuosa, incondizionata solidarietà a Maurizio Belpietro. Vergogna a quella stampa che seleziona le vittime buone da quelle cattive e che anzi getta fango sulle vittime avversarie pur di tirare acqua al suo mulino. Condanna dell’antiberlusconismo stradaiolo e antiparlamentare, come condanna del berlusconismo ormai speculare, forsennato, forcaiolo, verbalmente violento. In questi casi si fa l’esame del DNA per vedere se e chi è democratico e chi bara e mente e apre la strada alla sconfitta definitiva della democrazia.

Totale, affettuosa, incondizionata solidarietà a Maurizio Belpietro. Vergogna a quella stampa che seleziona le vittime buone da quelle cattive e che anzi getta fango sulle vittime avversarie pur di tirare acqua al suo mulino. Condanna dell’antiberlusconismo stradaiolo e antiparlamentare, come condanna del berlusconismo ormai speculare, forsennato, forcaiolo, verbalmente violento. In questi casi si fa l’esame del DNA per vedere se e chi è democratico e chi bara e mente e apre la strada alla sconfitta definitiva della democrazia.: "

Maurizio Belpietro è stato mio direttore per otto anni e io uno dei suoi vice, sia pure come semplice editorialista. Lo conosco bene, gli voglio bene e lo stimo. Non la pensiamo affatto nello stesso modo e questo è il bello della libertà. Quel che è da salvaguardare, proteggere, difendere, non è l’uniformità del pensiero, ma il suo esatto contrario: la differenza, anche violenta, delle opinioni. La battaglia che Maurizio ha fatto sulla questione Montecarlo non mi è piaciuta affatto. Ma neanche quella del Fatto Quotidiano o del Corsera. Tuttlo ciò non ha importanza. Belpietro è un giornalista e in quanto tale un uomo inerme che difende una linea editoriale e difende il diritto di cronaca e di opinione.

Che un lurido mascalzone con la pistola minacci di togliergli la vita è un fatto che ci riporta alle brigate rosse e agli anni di piombo. Io combatto Berlusconi, ma odio tutti coloro che si augurano la sua morte, auspicano la sua disgrazia, plaudono a chi gli tira un pezzo di bronzo in faccia. Berlusconi è un soggetto politico consacrato dal voto degli elettori e chi come me lo combatte deve scegliere unicamente gli strumenti della politica. L’odio forsennato, acrimonioso dell’antiberlusconsimo da piazza è un indice di grave scollamento della democrazia dal Paese. L’odio forsennato che ormai anche il berlusconismo esprime sulle piazze è il contraltare dell’antiberlusconismo stradaiolo e perdente.

Colpire un giornalista in quanto berlusconiamo è un atto sudicio, vigliacco, da castigare nel modo più duro. Dire che esprimo solidarietà a Belpietro è poco. Io manifesto, con la solidarietà a Maurizio, la mia angoscia per lo stato sudamericano in cui è ridotto questo miserabile, disgraziato Paese figlio di un dio minore e che va sempre più a fondo nell’acredine, nella melma dell’insulto, delle dita negli occhi.

E devo dire che mi fa una pessima impressione la stampa che urla per riflesso condizionato alla “speculazione della destra”. Che cazzo vuol dire? Perché, se la cosa fosse accaduta a Ezio mauro non vedremmo oggi la sinistra schierata – e giustamente – a difesa del direttore di Repubblica? A proposito: va dato atto a questo giornale di aver preso, diversamente da altra stampa dell’opposizione, una posizione moralmente netta, pulita e schietta, anche se proprio Repubblica non ha fatto altro che cavalcare l’antiberlusocnismo stradaiolo e antiparlamentare.

Io ho sollevato e sollevo continuamente la questione della democrazia a rischio, della democrazia sull’orlo dell’abisso, del Paese ridotto a una mignottocrazia televisiva e putiniana, della morte del Parlamento e della politica vera, che ha ormai ceduto il passo alla falsa anti-politica di una destra che non sa essere neanche conservatrice, ma soltanto impotente e rabbiosa, paralizzata dalle sue liti da coltello e incapace di governare, sicché l’Italia oggi ha la ripresa più bassa e asfittica d’Europa.

Dunque ho le carte in regola e nessuno mi potrà dare del sostenitore del sistema di cui anche Libero e il suo direttore sono invece degli aperti e legittimi sostenitori. (Fra l’altro su Libero scrivono autentici spiriti liberi e non omologabili come Filippo Facci).

Conclusione: solidarietà totale senza se e senza ma a Maurizio Belpietro e al suo giornale. Auspicio di indagini professionali e vincenti. Inchiesta su tutte le aree potenzialmente eversive di ogni origine con arresti se ne esistono i requisiti. Campagna per svergognare la stampa ipocrita secondo cui le vittime si dividono in buone se sono le nostre e cattive se sono degli altri.

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